
German Chaves: "Il club? E' casa mia"
14 aprile 2021
Il timone dell’Hockey Prato Città del Tricolore è in buone mani. Il tecnico German Chaves è ormai da diversi anni un pilastro della società e sta guidando la prima squadra maschile nel campionato del ritorno in A1 dopo tanti anni: “Cos’è per me questo club? E’ casa mia. Se potessi avere una porta nel mio appartamento, spalancarla ed essere in campo, per me sarebbe il massimo”. D’altronde sul rettangolo verde da hockey c’è cresciuto: la mamma è stata nazionale argentina, il padre giocatore di buon livello. E a 4 anni Chaves si è ritrovato a praticare lo sport che tanto ama, giocando poi a lungo in patria, prima della chiamata reggiana, all’epoca militante in Serie B: “Vengo 6 mesi” il primo pensiero. Ma si è fermato diversi anni, per poi rientrare in patria per motivi personali e far poi ritorno in terra emiliana insieme alla moglie ed al figlio Lucio. Presenza preziosa a tutti i livelli, sia nel progetto che vede la Tricolore impegnata nelle scuole che nel collaborare col settore giovanile, con lui facciamo il punto in vista dei prossimi impegni dei suoi ragazzi.
Come sta la squadra, che si appresta a giocare per la seconda volta due gare nell’arco dello stesso week end?
“Quest’inverno, terminata la prima parte di stagione, ci siamo proposti di migliorare la parte fisico-atletica, con 3 mesi di intenso lavoro. Ci siamo allenati molto bene e stiamo affrontando queste gare al top della forma: lo scorso fine settimana, per assurdo, abbiamo corso più la domenica del sabato”.
Anche perché, dopo aver vinto col fanalino Adige, l’avversario era l’imbattuto Bra, contro cui vi siete dovuti arrendere.
“Già, ma dal vivo è stata una partita molto combattuta: sarebbe potuta finire 3-2, i nostri avversari l’hanno vinta 6-1. Non va dimenticato che la loro rosa è fatta da giocatori che hanno decine di presenze internazionali, mentre da noi il solo Garrone ha quel genere di esperienza”.
In campionato avete vinto 3 delle ultime 4 partite e siete quinti, ma avete una sola lunghezza su Bondeno, penultima: il successo dei ferraresi su Valchisone ha scombinato un po’ i vostri piani?
“Il nostro obiettivo, al primo anno in A1, è mantenere la categoria, valorizzando i nostri giovani. Bondeno è una squadra tosta, più in generale ci sono solo 6 punti tra il secondo ed il penultimo posto e ancora tutto è in gioco. Noi dobbiamo continuare a fare quello per cui lavoriamo ogni settimana, cercando di mettere più punti possibili tra noi e chi ci sta alle spalle: è necessairo, in particolare, rendere al massimo nelle gare in casa, dove possiamo far la differenza e allontanare il pericolo della retrocessione. Nel week end affronteremo due volte il Cus Padova, squadra più esperta di noi, ma vogliamo giocarcela”.
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